domenica 9 aprile 2023

Armonia (Lezione 6): I gradi della scala


Come accennato nella lezione 2, le note della scala musicale sono dette gradi: ogni grado ha una sua funzione armonica ben definita e, in base a essa, anche un suo nome preciso. Questo fa sì che esista una vera e propria gerarchia fra i gradi della scala, dalla quale dipendono i movimenti melodici e le concatenazioni armoniche: alcuni gradi della scala hanno più forza e attraggono verso di loro gli altri gradi più deboli. 

In base dunque alla loro funzione armonica, i gradi della scala hanno i seguenti nomi:
  • I Grado - Tonica: è la nota che dà il nome (lett. "dà il tono") a una tonalità e quindi alla scala di riferimento (es. il DO nel do maggiore). Poiché è il fulcro da cui partono e verso cui convergono tutti gli altri gradi, è la nota più importante della scala;
  • II Grado - Sopratonica: è cosiddetta semplicemente perché si trova sopra la tonica e non presenta particolari tensioni armoniche;
  • III Grado - Mediante, Modale o Caratteristica: è il principale grado che determina se una tonalità è maggiore o minore, per questo motivo è detto nota modale o caratteristica. Si dice anche mediante perché si trova a metà strada fra il I e il V grado;
  • IV Grado - Sottodominante: è cosiddetto perché si trova sotto la dominante, cioè il V grado. Come abbiamo anticipato nella lezione 1, insieme alla tonica e alla dominante rappresenta il fondamento di una tonalità, nonché il formulario cadenzale di base (di cui parleremo più avanti). Il IV Grado ha anche una seconda funzione, detta di controsensibile, dato che, in determinate circostanze che vedremo meglio in seguito, può avere una tendenza a discendere verso il III grado, da cui dista un semitono nella scala maggiore;
  • V Grado - Dominante: è il secondo elemento più importante di una tonalità dopo la tonica, poiché rappresenta la tensione e il movimento che trova stasi e risoluzione solo sul I grado ed è la componente principale di qualsiasi cadenza risolutiva (es. V-I);
  • VI Grado - Sopradominante: è cosiddetto perché si trova sopra la dominante. Non avendo, come la sopratonica, particolare tensione armonica, la sua importanza è più legata al fatto che rappresenta la fondamentale della tonalità minore relativa a quella maggiore di cui fa parte, come vedremo meglio quando tratteremo le scale minori;
  • VII Grado - Sensibile: trovandosi, nel modo maggiore, a un semitono di distanza dalla tonica, rappresenta la nota più instabile e ricca di tensione della scala, che rende quasi fisiologica una sua risoluzione ascendente sul I grado. Ha invece funzione di sottotonica quando, in alcune specie di scale minori, non si trova a distanza di un semitono dalla tonica, come vedremo meglio in seguito.
Ogni grado della scala può essere fondamentale di una triade, che da esso prenderà il nome (es. triade di tonica, triade di dominante).


Nella scala diatonica maggiore, le triadi composte sui gradi della scala si suddividono in tre categorie:
  • Triadi maggiori. Sono le triadi costruite sul I, sul IV e sul V grado e sono:
    • La triade di tonica, composta dal I, dal III e dal V grado;
    • La triade di sottodominante, composta dal IV, dal VI e dal I grado;
    • La triade di dominante, composta dal V, dal VII e dal II grado;
  • Triadi minori. Sono le triadi costruite sul II, sul III e sul VI grado e sono:
    • La triade di sopratonica, composta dal II, dal IV e dal VI grado;
    • La triade di mediante, composta dal III, dal V e dal VII grado;
    • La triade di sottodominante, composta dal VI, dal I e dal III grado;
  • Triade diminuita. L'unica nella scala maggiore, è la triade di sensibile, composta dal VII, dal II e dal IV grado.
La natura delle triadi costruite sui gradi della scala è di fondamentale importanza per sapere come muoversi all'interno di una successione (o concatenazione) armonica, cioè l'ordine con cui gli accordi si susseguono in una composizione musicale: tale successione deve rispettare determinate regole ben precise che vedremo meglio nelle prossime lezioni.

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