domenica 6 settembre 2020

Edizioni musicali: le Romanze senza Parole di Mendelssohn in un'edizione "per lo studio" (G. Henle Verlag)

Con la serie Studien-Edition, la Henle Verlag vuole fornire varie sue pubblicazioni in Urtext nel più piccolo e pratico formato 17 x 24 cm, rilegato in un'elegante copertina blu e gialla. Eccellenti per lo studio e l'analisi, il testo musicale ivi riportato è identico a quello presentato nell'edizione maggiore. In più, rispetto a quest'ultima, la versione Studien si occupa non solo di opere per pianoforte e musica da camera, ma anche di composizioni per orchestra e coro.

In questo formato "per lo studio", la Henle Verlag presenta le Romanze senza parole di Felix Mendelssohn Bartholdy, contenute nel terzo e ultimo volume delle Composizioni complete per pianoforte dell'edizione Urtext

Le Romanze senza parole di Mendelssohn sono senza dubbio tra le opere più famose di questo compositore, ed ebbero grandissima diffusione nel contesto della cultura musicale borghese dell'epoca. Fu probabilmente anche questo uno dei motivi che portarono a ritenere Mendelssohn un mero "compositore da salotto". Questa concezione è tuttavia ingiusta, se tutt'oggi la conoscenza di queste piccole composizioni e della loro perfezione formale è considerata, nei conservatori, l'anticamera per lo studio della sonata.

La dicitura "Romanze senza parole" (Lieder ohne Worte in tedesco) non venne originariamente prevista da Mendelssohn, La prima raccolta (op. 19 B), venne pubblicata da Novello, a Londra, nell'agosto 1832 con il titolo di "Melodie originali". Quando, in gennaio, Mendelssohn offrì l'opera a Simrock, egli propose "Romanze per pianoforte"; in una lettera del 15 giugno dello stesso anno si riferì ad esse con la semplice dicitura "Pezzi per pianoforte", ma questa volta fa capolino anche la locuzione "romanze senza parole". Tale fu il titolo che comparve anche nell'edizione inglese dall'op. 30 in poi.

Tutte le raccolte sono composte da sei romanze e vennero pubblicate a intervalli irregolari (1832/33, 1835, 1837, 1841, 1844 e 1845); le opere 85 e 102 apparvero addirittura postume, nel 1851 e 1868. I pezzi di queste raccolte postume sono in parte ricavate da manoscritti che ne contenevano anche altri poi confluiti nelle opere 53, 62 e 67. Questo prova che, da una parte,  Mendelssohn, per una qualche ragione, non riteneva di dover pubblicare questi pezzi in raccolte postume, mentre, dall'altro, che le varie pubblicazioni non prevedevano una scaletta già prefissata, ma che ogni pezzo era aggiunto dal compositore scegliendo fra quelli già composti. Ancora oggi, infatti, fatte salve l'op. 85 e la 102 e il "Reiterlied", composto intorno al 1844, le altre composizioni appartenenti a questo genere rimangono inedite.

In questa edizione sono pubblicate tutte le raccolte, comprese le due postume, il "Reiterlied" ed anche le varianti di alcune romanze, frutto delle innumerevoli correzioni a cui Mendelssohn sottoponeva le sue composizioni. Nel commento posto alla fine del volume, sono annotate tutte le variazioni e le fonti, autografe e a stampa, su cui si è basata la presente pubblicazione. Dei sottotitoli di cui sono dotate alcune romanze, infine, non tutti sono originali di Mendelssohn: in questo caso essi sono riportati tra parentesi sopra ogni pezzo, mentre quelli non fra parentesi sono originali dell'autore.