giovedì 3 giugno 2021

Le strategie audiovisive di Miyazaki Hayao e Hisaishi Joe in "Si alza il vento"


Il 1° settembre 2013, durante la conferenza stampa dedicata al film Si alza il vento presso la 70^ Mostra Internazionale d'Arte cinematografica di Venezia, il presidente dello Studio Ghibli, Hoshino Kouji, annunciò il ritiro di Miyazaki Hayao. L'evento in sé non giungeva nuovo o inaspettato: Miyazaki è noto per aver ostinatamente considerato il pensionamento al termine della lavorazione di ciascuno dei suoi film, a partire da Principessa Mononoke (1997). Stavolta, tuttavia, la decisione sembrò più ponderata e definitiva [...] Il ritiro di Miyazaki implicava un altro evento rilevante: la lunga e ininterrotta collaborazione tra il regista e il compositore Hisaishi Joe, iniziata nel 1984, sarebbe giunta a un punto cruciale e inedito. I due avrebbero potuto ancora creare assieme dei cortometraggi, come già era accaduto tre in passato: ma per quel che riguardava i lungometraggi, la loro intesa non si sarebbe [forse] più rinnovata. [...] Miyasaki tuttavia non ha smentito il suo consueto atteggiamento [...] Dopo aver visto il film La tartaruga rossa (2016), prodotto dallo stesso Studio Ghibli, Miyazaki ha capito che il lungometraggio animato avrebbe an cora potuto offrirgli ampie possibilità d'espressione. Ha così presentato a Suzuki Toshio, il suo produttore di sempre, una bozza di progetto, poi accolta. [...] È probabile, ma ancora non certa, la presenza di musiche di Hisaishi. 
Pur in queste nuove circostanze, resta comunque rilevante esaminare i risultati audiovisivi conseguiti da Miyazaki e Hisaishi in Si alza il vento, considerato che il film nacque esplicitamente per essere opera conclusiva e di ricapitolazione artistica, come segnalato da diversi elementi narrativi e musicali. [...]

[...] Miyazaki si presenta come autore dalla spiccata coerenza stilistica, con ricorrenti predilezioni per certi elementi visivi e narrativi. Anche se tali elementi hanno diversi gradi d'importanza in ciascuno dei suoi film, il loro sfruttamento conscio e costante rimane evidente. [...] Hisaishi ha risposto a tale stile stratificato enfatizzando una delle sue pià tipiche attitudini artistiche: la creazione di un cospicuo numero di lunghe e memorabili melodie. Come ha notato Alexandra Roedder, "Le lunghe e trascinanti melodie di Hisaishi sono così strettamente associate al suo nome e al suo stile che [...] il termine 'Hisaishi melody' è diventato un modo di dire in Giappone". [...] Nella maggior parte dei casi, esse non hanno una funzione di leitmotiv: ovvero, non sono recolarmente associate a precisi elementi ricorrenti della narrazione [...]. Esordiscono invece, di preferenza, quando una scena statica o descrittiva permette di ascoltarle per intero. In conseguenza di ciò alcune di tali melodie, nonostante il loro alto potenziale comunicativo, appaiono verso la fine del film, quando si presentano opportune scene contemplative [...]. La densità melodica risultante da tale strategia può essere considerata un buon contraltare della complessità espressa da Miyazaki attraverso trame e personaggi.

Le "Hisaishi melody", tuttavia, non completano lo stile di Miyazaki solo mediante abbondanza e molteplicità, ma anche in forza di un principio drammaturgico legato alla loro ripetizione. Molti brani musicali rilevanti per i film di Miyazaki includono una costante melodica o sono costruiti attorno a essa: un motivo di quattro note discendenti [una sorta di tetracordo], il cui profilo è sempre definito dalla successione di intervalli di seconda minore, seconda maggiore e ancora seconda maggiore. [...] Tale motivo appare di preferenza quando una sequenza ha a che fare con il volo. Il verso discendente delle quattro note sembra commentare il particolare senso che Miyazaki dà a tale atto: una condizione umana straordinaria ma temporanea, in grado di offrire una differente prospettiva sulla vita, prima di tornare al suolo, ovvero di discendere - come il motivo - verso una nuova consapevolezza di ciò che significano dovere e responsabilità. [...] Le "Hisaishi melody" sono legate allo stile di Miyazaki come ampie unità, ma anche in virtù delle loro componenti più minute. È utile sottolineare brevemente come questo fatto giustifichi l'appartenenza che Hisaishi dichiara al minimalismo musicale, nonostante la sua fama di compositore melodico. [...]

La maniera in cui la relazione tra le parti e il tutto dei brani di Hisaishi è andata definendosi ha però subìto anche l'influsso di alcune consuetudini dell'industria giapponese dell'animazione. In questo contesto produttivo, ai compositori viene spesso richiesta la composizione di un cosiddetto Image Album: un CD da pubblicare alcuni mesi prima di chiudere la produzione del film. [...] Gli Image Album hanno due scopi: sono un remunerativo bene da mettere in commercio, che offre al potenziale pubblico un primo assaggio delle atmosfere sonore dell'opera in arrivo, e sono al tempo stesso un punto di riferimento per il regista, che può così ascoltare la musica mentre esegue il suo lavoro. Comunque, Miyazaki non adatta mai i suoi storyboard alla musica degli Image Album: al contrario è Hisaishi che deve trasformare la musica preliminare in base alla visione del regista. [...]

Si alza il vento, tuttavia, [...] è l'unico film di Miyazaki privo di Image Album. In realtà, non si trattò della prima occasione in cui Hisaishi introdusse dei cambiamenti nel suo modo di lavorare per i film di Miyazaki. [...] Tali cambiamenti possono essere approssimativamente schematizzati in tre fasi successive. La prima fase riguarda un solo film del 1984, Nausicaa della Valle del vento. A quel tempo, Hisaishi era interessato ai timbri dei sintetizzatori e alla musica elettronica in generale: ha ammesso il film come pretesto per sperimentare, non preoccupandosi dunque particolarmente di creare strette sintonie tra la musica e le immagini o il contenuto emotivo delle sequenze. Tuttavia, la musica definitiva [...] fu attentamente adattata al film [con una] frammentazione radicale e talvolta grezza del materiale d'origine, che tuttavia divenne efficace punteggiatura alla narrazione di Miyazaki [...]. La seconda fase comprende tutti i film da Laputa - Castello nel cielo a La città incantata inclusi. Qui, l'uso per accumulazione delle "Hisaishi melody" è rilevante, così come l'uso espressivo del motivo discendente [...]. Infine, la terza fase si inauguro con Il Castello errante di Howl (2004): Hisaishi abbracciò allora uno stile di musica per film che egli stesso definì più "internazionale", per quel che riguardava l'orchestrazione e l'utilizzo di funzioni di leitomtiv. Il motivo di quattro note cessò di essere impiegato e le musiche si presentavano decisamente più indipendenti dagli Image Album. [...] Nonostante questo, forse a causa della lunga abitudine all'arrangiamento reiterato di medesimi brani nel passaggio dagli Image Album ai film, Hisaishi sembrò far coincidere la funzione di leitmotiv con il concetto di variazione, inteso non solo come tecnica ma anche come forma musicale. [...]

Le strategie audiovisive di Si alza il vento non contraddicono le tendenze generali della "terza fase", visto l'uso evidente di funzioni di leitmotiv e di variazioni; tuttavia, tali strategie sembrano anche recuperare alcuni elementi della precedente maniera audiovisiva di Miyazaki e Hisaishi, quasi a rimarcare come il film costituisca un addio al termine di una lunga carriera. [...] Per quanto riguarda le funzioni di leitmotiv, è possibile identificare almeno quattro melodie chiaramente intese come segnali di uno specifico personaggio. [...] Hisaishi impiega le melodie dei personaggi per sottolineare le loro reciproche relazioni narrative. Il compositore raggiunge tale risultato costruendo l'inizio di ciascuna melodia sulla base di una mutazione delle altre. 

La melodia che sembra essere fonte originaria delle altre tre [...] è quella di Jirou. Si tratta della prima musica che accoglie lo spettatore all'inizio del film, ed è inoltre un riferimento al protagonista della storia. [...] Le prime quattro note del tema di Jirou [...] sono la cellula che Hisaishi usa per generare le altre melodie destinate a funzioni di leitmotiv. La successione di intervalli tra le note segue lo schema seconda maggiore, seconda maggiore, quarta giusta. A volte Hisaishi aggiunge una nota di volta, per dare maggiore enfasi, in alcune ripetizioni del motivo [...]. Non si tratta del tipico motivo di quattro note di Hisaishi: tuttavia, anche esso è discendente. Nel film, Horikoshi Jirou vede gli aeroplani come splendidi sogni [...] Le macchine volanti che costruisce, tuttavia, sono usate da altri uomini per atti di guerra. Jirou deve dunque affrontare questa contraddizione e trovare la forza di conviverci. [...]

La melodia attribuita a Caproni è una marcia dal carattere baldanzoso e solenne al tempo stesso; il suo inizio, dopo la prima nota, si presenta come rovesciamento speculare quasi perfetto del motivo di Jirou. [...] La tonalità è differente (fa diesis maggiore [contro] sol maggiore), ma la successione di intervalli, tranne che per la prima nota (alterata di un semitono ascendente, poiché si tratta della sensibile di fa diesi maggiore; quindi è un mi diesis e non un mi naturale), è totalmente derivabile dal motivo di Jirou in virtù di una semplice inversione melodica, sino all'ultimo salto di quarta giusta, che qui diventa ascendente. [...] Il risultante senso di "ascesa" e "sollevamento" che trasmette la melodia di Caproni è sicuramente opportuno, visto che il personaggio è il mentore che incita Jirou a dare tutto se stesso per realizzare i suoi sogni, affrontandone però le conseguenze. [...]

L'inzio della melodia di Castorp, carica di misteriosi presagi, è di nuovo una trasformazione del motivo di Jirou. [...] Hisaishi modifica la tonalità dal modo maggiore a quello minore (sol minore) e altera la successione delle note: il si-la-sol-re originale diventa re-si bemolle-la-sol. [...] Nonostante la sua apparizione relativamente breve, Castorp ricopre un ruolo importante, fungendo da confidente e poi  da coadiuvante nel far nascere la relazione fra Jirou e Nahoko, e introducendo inoltre nel film una prospettiva pessimistica ma ragionevole sul futuro del Giappone, in vista della Seconda Guerra Mondiale. [...] Il suo atteggiamento enigmatico e contraddittorio è ben restituito dalla musica: la melodia di Castorp non ascende in modo netto, ma piuttosto si "inerpica" verso l'alto. Essa è fatta di frammenti discendenti connessi da salti ascendenti. Dopo il minaccioso motivo iniziale, che anche nel suo tragico senso di immobilità (è sostenuto da un pedale di sol) potrebbe alludere alle più tristi implicazioni legate al nome del personaggio, la musica si fa malinconica e sospinta da un'armonia più mobile.

Il caso della melodia di Nahoko è più complesso. La ragazza che si sacrifica per far si che il sogno di Jirou si realizzi, e il cui luminoso ricordo svanisce mentre Jirou sopravvive a lei e agli aeroplani splendidi e maledetti, è associata a un brano languido, che nasce ancora dal motivo di Jirou, benché nella sua variante ampliata con nota di volta. [...] La trasformazione è nuovamente basata su un'inversione melodica, come nel motivo di Caproni: manca, tuttavia, il salto finale di quarta giusta. Dunque, il motivo ascende: ciò ha senso, poiché Nahoko fa da positivo complemento e supporto alla vita di Jirou. [...] Anche se il suo motivo generatore è ascendente, comunque, su scala più grande la melodia di Nahoko discende. Ciò accade, per giunta, in maniera degna d'attenzione: il profilo denerale dell'elemento musicale è una citazione quasi letterale della melodia che accompagna i titoli di testa di Laputa - Castello nel cielo, il primo film prodotto dallo Studio Ghibli [...]. In aggiunta a ciò, quella particolare melodia è definita nel suo profilo dal motivo di quattro note discendenti che Hisaishi ha ampiamente utilizzato nei film di Miyazaki precedenti Il castello errante di Howl. [...]

Le possibili interpretazioni audiovisive della melodia di Nahoko sono almeno due. Per prima cosa, la musica parrebbe essere pensata per commentare i ruoli narrativi di Nahoko quale aiutante di Jirou e, al tempo stesso, compartecipe del suo destino. [...] Il motivo che definisce l'andamento melodico [è], appunto, inversione del motivo discendente di Jirou; vencono dunque chiamate in causa accezioni di significato legate a complementarietà e interdipendenza. Complessivamente, però, il profilo completo della melodia si presenta discendente, proprio come il motivo di Jirou. [...] La seconda interpretazione della melodia di Nahoko si connette alla maniera audiovisiva sviluppata da Miyazaki e Hisaishi attraverso gli anni [...]. La citazione quasi letterale del tema proveniente da Laputa - Castello nel cielo, con il suo motivo di quattro note, suona come un omaggio al pensionamento di Miyazaki: una ricapitolazione finale del "paesaggio sonoro" presente nei "classici" dell'autore e in particolare nella prima produzione Ghibli, che tanto ha contribuito a definire lo stile  di tale Studio. Inoltre, il tema è associato a Nahoko, la quale  dà corpo a uno degli archetipi preferiti del regista: l'eroina forte, giovane e altruista. [...]

Non tutta la musica di Si alza il vento nasce dalle quattro melodie [...]. Un quantitativo non trascurabile di brani ha indipendenza tematica, del tutto paragonabile a quella di brani ha indipendenza tematica, del tutto paragonabile a quella di brani separati provenienti da un Image Album. Coerentemente con ciò, tali composizioni appaiono solo una volta, "accumulandosi" lungo la storia, pur avendo forte caratterizzazione melodica. [...].

In conclusione, le principali funzioni audiovisive di Si alza il vento imbastiscono una rete di corrispondenze tra personaggi, melodie e ruoli narrativi. Ciò è in buona sintonia con le tendenze audiovisive presenti nei film di Miyazaki e Hisaishi dopo Il castello errante di Howl. Tuttavia, Si alza il vento si distingue anche in quanto omaggio audiovisivo alla collaborazione tra il musicista e il regista, recuperando dal passato idee melodiche e strategie, senza perdere comunque di vista le necessità contingenti del film di Miyazaki che avrebbe dovuto costituire l'ultimo atto di una carriera. La porta lasciata socchiusa da Miyazaki alla realizzazione di cortometraggi si è infine spalancata su un nuovo lungometraggio, che forse tornerà a mettere in discussione il cammino audiovisivo sin qui compiuto, oppure troverà una differente maniera poetica per congedarsi dal proprio pubblico. Come si dice spesso nei dialoghi di Si alza il vento, dunque, "Il vento soffia ancora"; non è affatto caduto. Forse, piuttosto, è cambiato.

(tratto da "Il vento è cambiato. Le strategie audiovisive di Miyazaki Hayao e Hisaishi Joe in Si alza il vento", di Marco Bellano, saggio contenuto nel volume I mondi di Miyazaki - Percorsi filosofici negli universi dell'artista giapponese, a cura di Matteo Boscarol e pubblicato da Mimesis Edizioni per la collana Il caffè dei filosofi)