venerdì 6 settembre 2024

Notazione dell'altezza: le alterazioni


L'ottava, cioè l'estensione della comune scala diatonica, è suddivisibile al suo interno in dodici semitoni: ciò significa che esistono altri suoni oltre alle sette note musicali di base.  Per ricavare questi suoni, si agisce sulle note per mezzo di segni convenzionali detti alterazioni, che hanno la funzione di alzarle o abbassarle di un semitono cromatico. Le alterazioni vengono scritte prima della nota alterata, che prenderà dunque una doppia denominazione, composta dal nome originario seguito dall'alterazione stessa.

Esistono due alterazioni di base:
  • il diesis ha la funzione di alzare di un semitono la nota a cui viene applicato: un sol diesis, dunque, suonerà più alto di un semitono rispetto al sol di partenza;


  • il bemolle ha la funzione di abbassare di un semitono la nota a cui viene applicato: un sol bemolle, dunque, suonerà più basso di un semitono rispetto al sol di partenza.


Esiste un terzo segno grafico di alterazione, il bequadro, che ha la funzione di annullare l'alterazione.


Sia il diesis che il bemolle, oltre a essere posti davanti alle note, possono anche presentarsi all'inizio del rigo musicale, subito dopo la chiave: 
  • nel primo caso avranno funzione di alterazioni transitorie e, in genere, valgono solo all'interno della battuta o al sopraggiungere di un bequadro;


  • nel secondo caso si parla di alterazioni in chiave (o di armatura di chiave) e avranno durata costante fino alla fine del brano o a un eventuale cambio di indicazione, stabilendo una specifica tonalità.


In presenza di armatutra, il bequadro assume la valenza di alterazione transitoria, poiché la nota interessata risulta "estranea" alla tonalità suggerita in chiave: avrà pertanto funzione di diesis davanti a un bemolle e viceversa.


Sia il diesis che il bemolle hanno una variante "doppia": nello specifico, il doppio diesis alzerà e il doppio bemolle abbasserà di due semitoni la nota di partenza. Entrambi sono usati solamente come alterazioni transitorie, mai come alterazioni in chiave.


Non esiste una grafia univoca per annullare una doppia alterazione: di solito, si usa l'alterazione semplice seguita dal bequadro quando si vuole annullare un solo semitono, mentre si usano due bequadri quando si vogliono annullare entrambi i semitoni.


Tuttavia, si segnala che nelle edizioni musicali, (ma anche in molti manuali e programmi di videoscrittura) è possibile trovare una sola alterazione semplice per l'annullamento parziale di un'alterazione doppia e un solo bequadro per quello totale.


Sebbene, come anticipato, l'alterazione transitoria abbia valenza solo nella battuta in cui si trova, è tuttavia consigliabile inserire delle alterazioni di cortesia nella battuta immediatamente successiva (a volte anche precedente), così da evitare eventuali errori di interpretazione. 


Le alterazioni di cortesia sono in genere scritte come le altre alterazioni, ma possono anche essere messe tra parentesi o sopra la nota corrispondente.


Per effetto del temperamento equabile, le note alterate hanno lo stesso suono di altre note, sia alterate che naturali: questo fenomeno è detto omofonia o enarmonia.
  • Le note con i diesis suonano come le note immediatamente superiori con i bemolle (es. fa diesis = sol bemolle), salvo mi diesis e si diesis, che corrispondono rispettivamente al fa e al do naturali, e do bemolle e fa bemolle, che corrispondono al si e al mi naturali.


  • le note con doppio diesis corrispondono alle note naturali a esse superiori (es. sol doppio diesis = la naturale), le note con doppio bemolle alle inferiori (es. sol doppio bemolle = fa naturale); mi doppio diesis e si doppio diesis corrispondono invece a fa diesis e a do diesis, mentre do doppio bemolle e fa doppio bemolle a si bemolle e a mi bemolle.


TESTI DI RIFERIMENTO:

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