domenica 13 febbraio 2022

Armonia (Lezione 4): Il circolo delle quinte


Nelle lezioni prima e seconda abbiamo visto come ogni nota fondamentale (es. DO) è strettamente legata al suo primo armonico (es. SOL rispetto a DO) e all'ulteriore nota fondamentale di cui può essere a sua volta armonico (es. rispetto a FA). Fra i tanti risvolti che questa affinità comporta, c'è anche il fatto che gli stessi SOL e FA possono a loro volta stare alla base di sistemi di armonici indipendenti e quindi delle tonalità da essi derivate. Abbiamo notato poi come, indipendentemente dalla nota di partenza, la sequenza di toni e semitoni all'interno di una scala rimane costante, qualunque sia la tonalità.

In base a questa stretta relazione, le tonalità di SOL e FA sono dette vicine rispetto a quella di DO. Una caratteristica che salta subito all'occhio è che le fondamentali di queste tonalità sono tutte poste a distanza di quinta giusta l'una dall'altra: nello specifico, rispetto al DO, il FA è posto una quinta sotto, il SOL una quinta sopra.


Stando così le cose, anche SOL e FA avranno dunque le loro tonalità vicine, che a loro volta avranno le proprie, secondo una progressione che va di quinta giusta in quinta giusta. Seguendo questo principio, sarà possibile ricavare le note fondamentali di tutte le scale musicali reali: più si sale (o si scende) di quinta meno affinità c'è con la tonalità di partenza, in quanto diminuiscono le note in comune. Infatti, come spiegato nella lezione due, per mantenere la giusta disposizione dei toni e dei semitoni della scala diatonica, le note devono essere alterate di conseguenza.

Questa concatenazione può essere idealmente schematizzata in un diagramma circolare detto circolo delle quinte.


Il circolo delle quinte permette di individuare le tonalità e le alterazioni di cui necessitano per mantenere il giusto equilibrio di toni e semitoni. E, poiché queste alterazioni sono costanti all'interno di un brano, esse vengono scritte all'inizio del pentagramma subito dopo la chiave: per questo motivo si parla di "alterazioni in chiave" o "armatura di chiave".


Utilizzando come punto di partenza la tonalità di DO maggiore, che non presenta alterazioni in chiave, se si segue la circonferenza verso destra si avranno le tonalità con i diesis in chiave.


Se invece si segue la circonferenza verso sinistra si avranno le tonalità con i bemolle.


La circolarità si deve alle ultime tre tonalità della sequenza che, per effetto del sistema temperato, hanno equivalenti enarmoniche (SI maggiore - DO bemolle maggiore; FA diesis maggiore - SOL bemolle maggiore; DO diesis maggiore - RE bemolle maggiore): in questo modo si effettua una sorta di "scambio" fra la successione dei diesis e dei bemolle:


Lo schema funziona ugualmente anche per le tonalità minori, le quali, come vedremo meglio in seguito, partono dal sesto grado delle scale maggiori corrispondenti, presentando di conseguenza le medesime alterazioni.

Il circolo delle quinte è di fondamentale importanza non solo per il riconoscimento della tonalità di un brano musicale e per la determinazione delle alterazioni che caratterizzano le scale, ma anche per la precisazione dei rapporti fra le varie tonalità e per lo studio del temperamento equabile, di cui questo diagramma è il prodotto più importante. Per ulteriori caratteristiche del circolo delle quinte si rimanda a un manuale di teoria musicale.

ALCUNI TESTI CONSIGLIATI:
Manuali di teoria musicale dove approfondire il discorso sul circolo delle quinte:

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