mercoledì 9 febbraio 2022

Contrappunto (Lezione 1): Regole generali del contrappunto


Come abbiamo detto nella lezione introduttiva, lo studio del contrappunto scolastico procede in base al numero di voci impiegate (da due a otto) e, per ciascuno di essi, in base alle varie specie (nota contro nota, due note contro una, quattro note contro una, sincopi e fiorito). Ogni specie ha le proprie particolarità, ma tutte devono comunque rispondere alle regole generali, che saranno appunto oggetto di questa prima lezione.

Partiamo dunque col dire che tutti i principi fondamentali dell'armonia in termini di condotta delle parti, intervalli e accordi sono applicabili anche al contrappunto. Tuttavia, per le sue peculiari differenze rispetto all'armonia, il contrappunto presenta le seguenti particolarità:
  • nel contrappunto sono contemplati solamente l'accordo perfetto maggiore, l'accordo perfetto minore e il loro primo rivolto; l'accordo di quinta diminuita è invece ammesso solo al primo rivolto; gli accordi di settima e i loro rivolti sono sempre ammessi, salvo il secondo rivolto quando produce una quarta giusta con il basso, e solo con preparazione e relativa risoluzione; deve essere inoltre evitato in qualsiasi modo l'accordo di quarta e sesta o qualsiasi combinazione che lo possa produrre.
  • sono ammessi solamente i moti melodici di seconda minore, seconda maggiore, terza minore, terza maggiore e tutti gli intervalli giusti; per quanto riguarda la sesta minore, alcuni trattati la consentono solo per moto ascendente, altri non pongono limiti; la sesta maggiore è invece tendenzialmente ammessa solo nei contrappunti a sette e a otto voci; inoltre, il contrappunto rigoroso non contempla in nessun modo il genere cromatico;
  • bisogna prestare particolare attenzione alla falsa relazione di tritono, specialmente quando essa si verifica fra le due voci estreme, di cui la prima sale dalla sensibile alla tonica o dal sesto grado alla sensibile, mentre quella inferiore tocca, discendendo, la controsensibile;
  • anche le quinte e le ottave devono essere trattate con particolare scrupolo; come nell'armonia, sono sempre proibite le quinte e le ottave parallele, anche laddove esse si generino per incrociamento delle voci;
  • non sono inoltre permesse le quinte e le ottave cosiddette nascoste o dirette fra le parti estreme; infine, come nell'armonia, i cambiamenti di posizione o di stato dell'accordo non neutralizzano gli errori di quinta e ottava, salvo che intervenga fra di esse un cambio di armonia;
  • sono permesse modulazioni solamente ai toni vicini; si devono inoltre evitare le progressioni armoniche;
  • il disegno melodico deve prediligere il grado congiunto; devono dunque essere evitati gli arpeggi e la reiterazione ravvicinata di grandi salti; gli unici ornamenti concessi sono le note di passaggio e di volta, in base a speciali regole valide per ogni specie; devono essere inoltre evitati disegni melodici, ascendenti o discendenti, il cui arrivo è in rapporto di quarta o quinta eccedente rispetto alla nota di partenza, a meno che l'ultima nota non disti dalla precedente un semitono; le voci, infine, è preferibile che si muovano per moto contrario o obliquo piuttosto che per moto retto;
  • è invece consentito il raddoppio della sensibile, che in alcuni casi può anche non salire alla tonica per esigenze legate alla specie di riferimento;
  • è consentito l'incrociamento delle voci, ma solo a condizione che esso sia di breve durata, che sia imposto da esigenze di condotta delle parti e non si trovi sulla prima e sull'ultima battuta;
  • la ripetizione di due note uguali è consentita solo in valori di semibreve; in tutti gli altri casi è proibita;
  • il disegno melodico dev'essere il più possibile vario; vanno dunque evitate ripetizioni assidue di uno stesso disegno melodico e il frequente ritorno delle stesse formule; è però consentito ripetere uno stesso disegno per due volte a cavallo di battuta;
  • Evitare per quanto possibile, specie in minime contro semibrevi, l'urto di seconda minore nella realizzazione di una nota di passaggio o di volta; tale urto è invece tollerato in semiminime;
  • l'accordo finale dev'essere preceduto, nella penultima battuta, da un'armonia di dominante, a meno che il canto dato non si trovi nel basso, cosa che invece impone di utilizzare un'armonia di quinta diminuita per evitare l'accordo di quarta e sesta;
Per eseguire gli esercizi, è necessario disporre di un canto dato. Quest'ultimo è generalmente composto in semibrevi. Nel passaggio da una voce all'altra, il canto dato può essere trasportato in tonalità diverse da quella in cui viene presentato, per meglio adattarsi alla tessitura della voce a cui viene assegnato. I manuali di contrappunto presentano sempre un cospicuo numero di canti dati su cui esercitarsi: avere a disposizione più fonti permette di creare una raccolta personale dalla quale attingere una grande varietà di esempi.

Dalla prossima lezione cominceremo a trattare il contrappunto a due voci, analizzando la prima specie - nota contro nota.

TESTI DI RIFERIMENTO:
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