Il termine deriva dalla locuzione latina ponere punctum contra punctum, cioè quella pratica, tipica della prima polifonia medievale, che si basava sulla sovrapposizione di una voce a un'altra, detta cantus firmus, con una corrispondenza appunto nota contro nota. Con il tempo, le combinazioni si sono ampliate, fino ad arrivare alla grande arte contrappuntistica del rinascimento e, in seguito, alla forma della fuga, ma "contrappunto" è rimasto in uso a designare questo stile severo e rigoroso, principalmente legato alla musica sacra.
Il contrappunto scolastico studiato oggi, però, non fa riferimento a quello storico dei secoli XVI e XVII, bensì a una prassi accademica sviluppata principalmente in Francia nel corso dell'ottocento. In base a questa metodologia, l'allievo viene introdotto alla pratica contrappuntistica per grado, partendo, nelle prime fasi di studio, dal contrappunto semplice costruito su un canto dato (che richiama l'antico cantus firmus) secondo cinque specie: nota contro nota, due note contro una, quattro note contro una, sincopi e fiorito. Ognuna di queste specie viene poi applicata a un numero crescente di voci, da due a quattro; dalle cinque alle otto voci, invece, le specie si riducono solo alla prima e alla quinta, poiché le altre risulterebbero eccessivamente macchinose. Apice di questa prima fase di studio è il contrappunto a due cori, cioè un contrappunto a otto in cui le voci sono distribuite in due gruppi di quattro, che dialogano fra loro in un complesso gioco di risposte e alternanze, fino ad approdare a un tutt'uno ricolmo di sonorità.
In una seconda fase dello studio, l'allievo familiarizza con le tecniche imitative e poi con il contrappunto doppio. Solo al termine potrà arrivare allo studio della fuga, summa perfetta fra il rigore ricercato dal contrappunto e la libertà di movimento delle singole voci.
Lo studio del contrappunto è da sempre considerato una palestra imprescindibile per tutti i compositori: arrivare a padroneggiarlo significa sviluppare una scrittura melodica elegante, versatile e indipendente, capace di combinare liberamente le parti, seppur con una logica di fondo. Come il latino e il greco antico permettono di avere una marcia in più nello studio delle lingue e, in generale, nello sviluppo del pensiero critico, così il contrappunto e la fuga conferiscono al compositore quella forma mentis necessaria a raggiungere una scrittura raffinata, che sappia essere a un tempo sofisticata e sobria, ricca ed equilibrata: in altre parole, ad avere piena padronanza dell'arte compositiva.
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