Indagare la vita di Gioachino Rossini significa entrare in contatto con un uomo dalla personalità complessa, capace di mostrare una maschera di giovialità per nascondere un animo tormentato e nevrotico. Se in gioventù, il Cigno di Pesaro era divenuto un vero e proprio idolo delle folle, una sorta di rockstar del primo ottocento (popolarità che fece invidia a Lord Byron), amatore spregiudicato che avrebbe potuto tenere testa a Don Giovanni, in vecchiaia si tramutò in un vecchio brontolone, reazionario e dalla lingua tagliente, che non risparmiava battute sferzanti anche nei confronti dei potenti. Delle sue opere, tutti conosciamo i capolavori comici: solo dalla seconda metà del secolo scorso si è assistito ad una riscoperta e ad una rivalutazione delle sue opere serie, gettando nuova luce su un autore dall'intuito teatrale formidabile e dalla raffinatissima scrittura orchestrale.
Il libro Gioachino Rossini - Una vita, scritto da Gaia Servadio e pubblicato da Feltrinelli, indaga i risvolti più reconditi della vita di Rossini, svelando aneddoti sconosciuti e tentando di ricostruire la sua complessa personalità artistica e umana. Gaia Servadio ha scritto per numerose testate giornalistiche e televisive, ha fatto parte dell'esecutivo della London Symphony Orchestra, ha affiancato Claudio Abbado nell'organizzazione del festival Mahler and the Second School of Vienna ed ha collaborato con il Teatro Massimo di Palermo. Già autrice di una prima biografia di Rossini agli inizi degli anni 2000, è ritornata a curarne un'altra, come lei stessa dice "spinta da Euterpe e da Calliope", aggiornata alle nuove conoscenze acquisite in merito a questo compositore.
Il libro si basa sull'analisi critica di un epistolario trovato solo di recente: oltre 250 lettere che esprimono bene lo humour feroce del Maestro, le sue passioni nascoste, ma anche il male e il bene di vivere. La pazzia e il genio sono fratelli gemelli, non solo in Mozart, ma anche in Rossini.
Buona lettura!
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