martedì 7 dicembre 2021

Recensione libri: "Il lungo treno di John Cage", di Inkyung Hwang (ObarraO edizioni)

"Trattare il tema degli scambi sinestetici tra la musica e l'arte visiva nelle avanguardie moderne ha a che fare, in un certo senso, con la concezione dello spazio-tempo. La musica è un'arte di durata che si svolge soprattutto nel tempo, mentre l'arte visiva implica in primo luogo lo spazio [...]. Il tempo e lo spazio sono le due dimensioni in cui si svolgono le nostre attività percettive più importanti [...] e per questo motivo, sin dall'antichità, filosofi e scienziati hanno indagato sui fondamenti e sulla natura profonda di queste categorie. La modernità [...] ha moltiplicato e non diminuito la rilevanza del problema, che dal piano fisico-matematico si è man mano esteso a quello psicosensoriale, categoriale e, non ultimo, creativo."

Con queste parole esordisce il libro Il lungo treno di John Cage, scritto da Inkyung Hwang ed edito da ObarraO edizioni. Nata a Seoul, vive e lavora a Milano. L'autrice si è laureata in Lingua e Letteratura italiana presso la Hankuk University Foreign Studies di Seoul (1984) e in Letteratura Italiana presso l’Università di Firenze (1989). Ha conseguito il diploma di laurea in Scultura (2004) e il diploma di laurea in Nuove Tecnologie per l’Arte (2007) presso l’Accademia di Brera di Milano e il Dottorato di ricerca in Storia dell’Arte all’Università Cà Foscari di Venezia (2017). Ha inoltre tenuto numerose mostre personali e collettive in prestigiose sedi espositive in Italia e in Europa, in cui ha esposto sculture, installazioni, video e performance, anche con diversi riconoscimenti e premi. I temi principali dei suoi lavori sono tempo, sospensione, leggerezza, suono e rumore.

Con Il lungo treno di John Cage, Inkyung Hwang intende indagare l'interazione tra arte e musica prendendo in considerazione le avanguardie del novecento. Partendo da Kandinsky e Schönberg e seguendo con passione le tracce di Duchamp, l'autrice approda alla figura di John Cage, da lei considerato "uno dei maggiori innovatori della musica contemporanea, fulcro e locomotiva di questo libro", e lo mette in relazione al movimento artistico Fluxus, che ha sovente utilizzato elementi musicali nelle sue opere. Giunge infine a Nam June Paik, padre della videoart, "le cui applicazioni tecnologiche all'arte e alla musica elettronica hanno lasciato un'impronta non trascurabile sulla musica in generale". 

Con sguardo minimalista, in linea con i principi di Fluxus, l'autrice disegna, attraverso gli incontri e le amicizie tra i vari autori, il ritratto appassionante di un'epoca e dei suoi protagonisti. Siamo dunque tutti invitati a salire sul treno di John Cage, motore ideale di un veicolo immaginario che raccoglie e trasporta chi è pronto a partire per l'emozionante avventura dell'arte, della musica e della vita.

Buona lettura!

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