martedì 26 gennaio 2021

Recensioni discografiche: la versione originale di "Don Carlos"


Le vicende compositive di Don Carlos, la più grandiosa delle opere composte da Giuseppe Verdi, sono fra le più complesse e tormentate della storia del melodramma. Commissionata nel 1864 dall'Opéra di Parigi, che desiderava da Verdi un'opera in cinque atti nello stile di Meyerbeer e di Halévy. La personale visione che tuttavia il compositore diede del grand opéra parigino fu del tutto inedita: egli compose un'opera monumentale e grandiosa che andava ben oltre i canoni dell'opera francese stessa. La monumentalità di Don Carlos non risiede solo nella smisurata lunghezza dell'opera (paragonabile solo ai grandi drammi wagneriani di poco coevi), ma anche nella complessità psicologica dei personaggi.

Tuttavia, durante le prove, Verdi stesso si rese conto che l'opera era veramente troppo lunga e già in questa sede si ritrovò a dover apportare tagli anche consistenti alla partitura. Ne consegue che la prima versione ufficiale, andata in scena all'Opéra l'11 marzo 1867, ben tre anni dopo la commissione, non rispondeva già più all'idea originaria che aveva ispirato il compositore. L'opera subì ulteriori modifiche negli anni successivi: la prima versione italiana, del 1884, previde addirittura la soppressione dell'intero primo atto, ripristinato però in quella del 1886, l'ultima a cui Verdi mise mano.

A causa di queste vicissitudini, la musica che Verdi soppresse in vista della prima rappresentazione parigina non venne mai eseguita, né lo stesso compositore ebbe mai modo di sentire la sua opera eseguita integralmente così come l'aveva originariamente composta.

Tutto questo materiale musicale venne dimenticato fino a quando David Rosen e Andrew Porter non iniziarono a rimontare l'opera secondo la sua versione originaria. Il progetto per una sua esecuzione integrale venne messo in campo dal principale produttore radiofonico della BBC, Julian Budden e portato a compimento nel 1973. La prima esecuzione assoluta della versione originaria di Don Carlos, fu una vera e propria rivelazione: i passaggi reintegrati furono veramente una grande scoperta, ma l'emozione maggiore fu quella di poter comprendere appieno l'idea originale di Verdi, dimostrando quanto la grandezza di quest'opera non risieda solamente nella sua smisurata lunghezza.

Opera Rara ha oggi reso disponibile questa registrazione storica dal vivo in un cofanetto composto da 4 CD e fornito di un libretto illustrato con circa 300 pagine, contenente il testo e la trama in italiano, francese, tedesco e inglese, oltre ad una nota introduttiva di Andrew Porter. Questa registrazione fa parte della serie Verdi Originals, che contiene le registrazioni integrali di cinque opere verdiane nella loro veste originale: oltre a Don Carlos, vi sono raccolte la versione in francese dei Vespri siciliani e le prime versioni di Macbeth, Simon Boccanegra e La forza del destino.

Il cast prevede Joseph Rouleau, Andre Turp, Robert Savoie, Richard Van Allan, Robert Lloyd, Edith Tremblay, Michelle Vilma, Gillian Knight, Emile Belcourt, Geoffrey Shovelton, Prudence, i BBC Singers, la BBC Concert Orchestra e John Matheson come direttore.

Buon ascolto!

venerdì 1 gennaio 2021

Il Concerto di Capodanno


Il Concerto di Capodanno di Vienna si tiene ogni anno la mattina del primo gennaio, ma forse non tutti sanno che nel 1939, data dell'effettivo primo concerto, la manifestazione si tenne la sera del 31 dicembre su iniziativa del maestro Clemens Krauss, il quale decise di dedicare un concerto (nella splendida sala dorata del Musikverein di Vienna) interamente basato sulle musiche di Johann Strauss jr. L'anno successivo fu impedito il regolare svolgimento del concerto, che riprese il 1º gennaio 1941, data del primo concerto "ufficiale", sempre sotto la direzione di Clemens Krauss. Alla sua morte la scelta ricadde su Willi Boskovsky, che da quel momento lo diresse per 25 volte senza interruzione. Tradizionalmente il concerto viene concluso con l'esecuzione di due brani fuori programma: il primo è il valzer An der schönen blauen Donau (Sul Bel Nanubio Blu) di Johann Strauss jr e il secondo è la Marcia di Radetzky di Johann Strauss padre; durante quest'ultimo brano, è prassi consolidata (introdotta dal direttore Lorin Maazel) che il pubblico in sala batta le mani, seguendo il tempo scandito dal direttore, assieme all'incalzare dell'orchestra. A causa della pandemia di Covid-19, il Concerto di Capodanno 2021, diretto da Riccardo Muti, si è svolto per la prima volta nella storia senza pubblico in sala, ma grazie alle moderne tecnologie informatiche è stato possibile far risuonare gli applausi di un pubblico virtuale collegato in streaming con la sala del Musikverein.


Esiste però un secondo Concerto di Capodanno, eseguito verso mezzogiorno del primo di gennaio e trasmesso dal Teatro la Fenice di Venezia. Nato come evento straordinario nel 2004 a seguito della riapertura del teatro dopo la lunga ricostruzione seguita al disastroso incendio che lo distrusse nel 1996, è oggi divenuto una tradizione tutta italiana che ha raggiunto oggi una popolarità molto estesa anche fuori dal nostro paese: è infatti trasmesso in Eurovisione, come quello di Vienna, che in Italia viene da allora spostato in differita immediatamente dopo quello di Venezia. A differenza del suo omologo viennese, che omaggia le musiche festose della famiglia Strauss e dei compositori ad essa legati, il concerto veneziano si concentra principalmente sulla tradizione operistica italiana ed anche in questo caso si usa concludere con due fuori programma ormai divenuti obbligatori: il coro Va', pensiero dal Nabucco e il valzer Libiamo ne' lieti i calici, tratto dalla Traviata entrambe di Giuseppe Verdi. Anche il Concerto di Venezia del 2021 si è svolto senza pubblico in sala.